Capitolo 4: Metà mancante nel giardino dei fiori.
Suiseiseki non si sentiva molto bene quel giorno. Forse era dovuto al fatto che aveva magiato poco o perchè faceva freddo. In verità era dovuto alla presenza della sorella dormiente Souseiseki, riposta nel suo scrigno con cura, addormentata in un sonno eterno e senza vita. Quanto le mancava la voce della gemella, il suo timido sorriso, le sue carezze rassicuranti....
perchè era dovuto succedere proprio a lei di perdere la rosa mistica?
Perchè non c'era lei al suo posto?
Perchè il destino aveva voluto separarle?
Questo non lo sapeva...la tristezza e le lacrime gli impedivano di avere una risposta.
Gli ex padroni di Souseiseki erano usciti presto quella mattina, lasciandola da sola a fare compagnia alla sorella. Il negozio di orologgi era tranquillo e calmo, distrurbato solamente dal continuo ticchettio delle lancette che non smettevano di battere un solo istante. Ogni tanto qualcuno, con lo scoccare delle ore, faceva risuonare un motivetto o rintoccare delle campanelle nascoste al suo interno. Suiseiseki si stava annoiando a stare lì da sola, e il malumore non la faceva di certo migliorare. Ad un tratto, dalla finestra della stanza in cui la bambola si deprimeva, comparve una figura a lei familiare: aveva i capelli corti legati con due codine color vedere, indossava un vestito giallo e arancio e in mano portava un ombrellino con cui rimaneva sospesa nell'aria.
<< Kanaria? Cosa ci fai tu qui, desu? >> le domandò, vedendola entrare.
<< Ciao! Kanaria è venuta a tirare su di morale la sorella, dopo che numerose indagini le hanno fatto sapere che era triste - triste. Kashira. >> annunciò sorridente l'altra.
<< Grazie del pensiero, ma non sono dell'umore adatto. desu. >>
<< E no! Kanaria ha deciso di farti sorridere e così sarà! Kashira! >>
<< Ehi! Dove pensi di andare? >> La bamboliina gialla uscì dalla stanza e raggiunse l'ingresso del negozio che aveva la serranda abbassata, in questo modo nessuno poteva vederle e Kanaria poteva tranquillamente dare il via al suo piano. Non appena Suiseiseki la raggiunse, chiese a Pizzicato di darle il suo fido violino, e cominciò a suonare una melodia: la musica era davvero bella, intonata e allegra. Le note diffondevano una particolare aura felice che rilassava lo spirito e il cuore. Suiseiseki non riusciva a smettere di ascoltarla, le faceva venire in mente i tanti bei momenti passati insieme alla gemella, le lunghe giornate trascorse in giro per il mondo, sorridendo e scherzando tra di loro, senza nessun'altro. Si porto una mano sul petto, cercando di non dimenticare quei lieti momenti passati insieme.
Kanaria era felice di vedere sorridere la sorella, il suo piano ( per la prima volta ) aveva funzionato.
All'improvviso, il motivetto venne interrotto da un orologgio a cucù che spaventò Kanaria che scappò via, nascondendosi dietro Suiseiseki. L'orologgio segnava la nuova ora appena giunta, avvisando con un uccellino di legno che canticchiava senza sosta.
<< Stai tranquilla, quel vecchio ammasso di rotelle fa solo tanto rumore, desu. >>
<< Kanaria non si e spaventata, lei a....ehm... lei ha solo evitato un probabile attacco nemico. Kashira...>>
<< Certo...>>
Ad un tratto, il cucù si fermò, lasciando fuori l'uccellino azzuro che fissava senza espressione le due bambole. Sembrava essersi rotto, ma non era così: in quel momento, il piccolo oggetto si staccò dalla base di legno che lo faceva uscire dall'orologgio, e volò sopra le teste due bambole senza smettere di cinguettare, lasciando le presenti senza parole. Dopo aver voato in giro per il negozio, si dirisse verso il piano superiore, nella stanza in si trovava lo scrigno di Souseiseki. Suiseiseki tentò di acchiappare l'animaletto, usando l'inaffiatoio dorato da giardiere, creando degli arbusti verdi che lo imprigionasero, ma l'uccellino era molto più veloce e riuscì con abile scatto ad evitare la cattura, e soprattutto a prendere lo scrigno della bambola con il piccolo becco.
<< Fermati subito! >> urlò la bambola.
Ma le sorprese non erano finite, lo specchio posto nella stanza si illuminò di luce dorata, aprendo un varco per N-Field che fu lesto a risucchiare lo scrigno sorretto dall'oggetto.
<< Presto Kanaria! Non dobbiamo perderlo di vista! desu! >>
<< Aspetta! Kanaria ha altri impegni e non può...! >> Inutile di no a Suiseiseki, era troppo furibonda nel veder sparire la sorella: trascinò con sè la bambola gialla, e tutte e due furono inghiottite in quel varco dorato.
Quando riprese i sensi, qualche ora più tardi, Suiseiseki si ritrovò in un giardino fiorito di sole rose. Era alquanto strano quel posto, non ne aveva mai visto uno simile fino adesso, le trasmetteva una bizzarra sensazione di malinconia. Per quale motivo? Vagando senza meta tra le rose e i cespuglietti, raggiunse una piazzola di sola erba con una grande fontana al centro che zampillava d'acqua cristallina, decorata con sculture di marmo, con attorno delle panche bianche e gialle. Seduta su una di queste, vide Souseiseki.
<< Sorella mia! >> urlò la bambola, felice di vederla. Ma Souseiseki non rispose, non poteva, era ancora assopita.
Suiseiseki l'accarezzò, assicurandosi che non avesse alcuna rottura o graffio, sfiorandole i capelli e gli occhi come per timore di disturbare quel lungo sonno. Non le importava il motivo che le avesse condotte lì, doveva riportarla al sicuro il prima possibile, ma una grande e alta figura le bloccò la strada.
fine quarto capitolo