~Maiden No Sora

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.Sou CIEL
view post Posted on 21/2/2009, 17:37




Ok,è una cosa allucinante °____°
In pratica le nostre adorate bambole non sono più bambole...ma diciamo in formato "umano" o___o
Poi capirete meglio =w=''

Prologo~



L'universo.
Come definire l'universo?
Qualcosa di grande,immenso,infinito,misterioso e inesplorato.
Ma quel qualcosa...quel qualcosa cos'è?
Materia...o solo una grande allucinazione?
E se l'Universo non esistesse?
Se noi non esistessimo?

L'uomo ritiene che l'Universo sia nato 13,7 miliardi di anni fa,in seguito a una grande esplosione,che chiamano big-bang,di un unico corpo nel quale era concentrato tutto ciò che oggi esiste.
Espandendosi,la materia si sarebbe lentamente condensata in miliardi di galassie,ciascuna formata da miliardi di stelle,corpi composti di gas incandescenti.
L'uomo,partendo dal suo piccolo pianeta,la terra,ha fatto molte scoperte sull'Universo: che la terra fa parte di una galassia,la Via Lattea,e che una sola stella è relativamente vicina allla terra: il Sole.
Il Sole fa sentire la sua attrazione gravittazionale nello spazio circostante,trattenendo nelle loro orbite 9 pianeti,alcuni dei quali circondati da altri corpi più piccoli,i satelliti.
Questi nove pianeti sono: Mercurio,il più vicino al sole; Venere,il pianeta più brillante; la terra,ove vive l'uomo; marte,il pianeta Rosso; Giove,il più grande dei nove pianeti; Saturno, il pianeta circondato dali anelli; Urano e Nettuno,i pianeti Gemelli; e infine,Plutone,il pianeta più freddo e più distante dal sole.

Com'è possibile che in questi pianeti non ci sia vita? Possibile che solo la terra sia popolata da esseri viventi,esseri intelligenti?
E' proprio questo che Jun,un ragazzzo del Giappone,dovrà scoprire questa verità,testandolo sulla propria pelle.

Fine Prologo
Nel prossimo capitolo: Il Primo Capitolo! ~Marte~
<<e tu chi saresti?!>>
--
<<sciocco umano,non sai che tra poco la Terra non sarà più la stessa?>>
--
<<perchè sei qui?>>
<<e' in corso il nostro gioco,il Gioco di Alice...il gioco per dominare la terra...e sono qui per vincerlo, e la sconfitta non è contemplata!>>
---
"E ora,mostrami il cuore della tua Rosa"



Cercherò di mettere il primo capitolo il più presto possibile =w=
 
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Hadaly2501
view post Posted on 21/2/2009, 19:19




L'hai iniziata! Wow, non vedo l'ora di leggere il primo capitolo ^^
 
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.Sou CIEL
view post Posted on 22/2/2009, 19:37




Prima o poi dovevo farlo >w<
 
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.Greis STERN~
view post Posted on 22/2/2009, 20:25




Sembra interessante *O*

SPOILER (click to view)
ma tipo hai assegnato ad ogni bambola un pianeta? xD
 
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.Sou CIEL
view post Posted on 22/2/2009, 20:38




Esattamente <3
Figo,no? Si,modestamente sono un genio uwu (non è vero,non lo penso nd.la coscienza buona di souciel)
 
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_Mirko*
view post Posted on 23/2/2009, 02:12




Mi ricorda sailor moon *_* (senza gioco XDDDDDD)
 
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.Sou CIEL
view post Posted on 2/3/2009, 21:20




Oddesu,Sailor Moon XD *crepa

Comuqnue,ecco a voi il Primo Capitolo *coro di:Buuuuuu*

Charapter 1: Marte~

Jun Sakurada era un ragazzo che frequentava il primo anno di liceo scientifico. La sua vita era semplice e monotona,ma al rfagazzo non dispiaceva questa monotonia.
Era il 20 Dicembre quando questa tranquillità venne interrotta.
Era una mttina come tutte le altre.
Un pallido sole si ergeva timido nel cielo celeste/grigiastro. Era uno di quei soli tipici dell'inverno,i cui raggi non erano caldi,ma riuscivano lo stesso a darti un pò del loro tepore,accompagnato da quel freddo pizzicante.
Jun si era appena svegliato,i folti capelli neri scompigliati.
Con un sonoro sbadiglio,prese la sveglia e con aria assonnata la fissò. Gli ci volle qualche minuto perchè il suo cervello si mettesse in moto e capisse che era tardissimo.
<<aaaaaah!ARRIVERO' TARDI A SCUOLA!>> gridò,come indemoniato,facendo un balzo giù dal letto. Il balzo riuscì benissimo,peccato che atterrò proprio sopra uno strano pupazzo a forma di clown che era stato lasciato a terra,abbandonato al proprio destino,così che il ragazzo scivolò e finì lungo disteso,andando a sbattere la testa contro lo spigolo del comodino. Subito si sentì un rumore di passi affrettati che si dirigevano verso la camera dello sfortunato ragazzo,e nella stanza irruppe la sorella maggiore del ragazzo,già lavata e vestita,con una faccia stravolta.
<<jun-kuuuuun,cos'è succesoo?!>> trillò,con la sua solita vocina dolce,preoccupata.
<niente,sai,provavo a fare danza e nel tentativo di fare una piroetta mi sno schiantato contro il comò.>> rispose sarcasticamente il ragazzo,alzandosi a fatica da terra.
<<non dirmi cosìì,cattivo!>> piagnucolò la sorella <<ti sei fatto molto male? Questo perchè devi lasciare quei pupazzi in disordine!>>
<<nessuno ha chiesto al tua opinione,racchia>> rispose brusco il ragazzo,e con questa frase chiuse il discorso.

Arrivato in classe proprio in tempo,il ragazzo si lasciò cadere pesantemente sulla sedia dl suo banco.
<<ei,Jun,sei arrivato proprio in tempo>> commentò ridendo un suo amico,Tsuki.
<<non sai quanto può essere rompi scatole una sorella maggiore>> rispose il ragazzo dai capelli neri,cominciando a prendere i libri della prima ora.
<<be,l'importante è che sei qui sano e salvo,no?>>
<<forse>>
<<umpf,tu e le tue risposte ambigue!>>
<<ei,Jun,Tsuki,non sapete le novità!>> alla conversazione si aggiunse un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri,il solito figo-della-scuola.

I due ragazzi si voltarono verso il ragazzo,con un'evidente curiosità dipinta sul volto.
<<sapete che mio fratello va al classico,nella succursale qui vicino,no? Bene,questa mattina,siccome sono andato con lui -sapete com'è,partiamo da casa isnieme- ho visto due ragazze nuove>>
<<oooooooooh,interessante!>> rispose Jun,con poca convinzione.
<<avanti Jun,non fare così! Sono davvero carine!>>
<<sai,non me ne frega niente>> rispose il ragazzo dai capelli corvini,quardando il ragazzo dai capelli biondi con poco interesse.
<<vabe,lascialo perdre,è il solito!>> disse Tsuki al ragazzo biondo,continuando la discussione,mentre Jun si voltava.

Alla fine delle lezioni,il ragazzo tornò a casa,felice di non trovare la sorella.
"Sarà agli allenamenti di lacrosse" pensò,prendendo una coca dal frigoriferi fero.
Il ragazzo dai folti capelli corvini si diresse verso il divano,pronto a fare un pomeriggio di relax,quando notò che si stava sedendo proprio su una strana gemma rosso cremisi.
La prese delicatamente e se la rigirò tra le dita,osservandola attentamente.
“Da dove è saltata fuori” pensò il ragazzo sconcertato,ammirando la pietra brillare in un modo a dir poco innaturale,alla luce del pallido sole.
<<wow…che rosso sgargiante…>>sussurrò il ragazzo . Il suo sguardo si spostò dalla gemma al libro lasciato sul tavolo da sua sorella: L’Universo e i suoi misteri
<<marte!>> esclamò,paragonando il rosso del rubino al pianeta.
Il ragazzo si rese conto dell’assurdità detta, stava per posare la piccola pietra,quando da essa si sprigionò una forte luce bianca-rossastra.
Il ragazzo lasciò andare subito la pietra,che restò sospesa nell'aria,la luce che sprigionava sempre più intensa,e in quel momento il ragazzo si sentì a dosso lo sguardo di due occhi penetranti. Una ragazza dai lunghi capelli dorati legati in due code,occhi celesti come il cielo limpido e un vestito stile vittoriano rosso cremisi lo fissava,seria.
 
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Hadaly2501
view post Posted on 5/3/2009, 19:39




Shinku! *__*
Mi piace ed è anche ben scritta. Continua presto, ora voglio sapere come prosegue! ^^
 
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_Mirko*
view post Posted on 8/3/2009, 00:36




Sì è ben scritta ma hai ripetuto tante volte i capelli corvini >_> (magari anche io faccio così °_°)
 
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.Sou CIEL
icon8  view post Posted on 7/4/2009, 09:09




Cercherò di fare meglio the eh eh ewe''

Charapter 1: Marte,il pianeta rosso? No! Marte,la Ragazza vestita di rosso~

Jun,un ragazzo a cui piaceva la monotonia della vita e internet,non avrebbe mai creduto che una pietra si potesse trasformarsi in una bellissima ragazza dagli occhi azzurri e i capelli biondi.
<<per l'amore di Amy Winehouse!!!!>> gridò il ragazzo,sbalordito.
<<prego?>> disse la ragazza apparsa dove prima volteggiava la pietra.
<<no,non mi chiamo Amy Winehouse. Io sono Shinku>> rispose,con tono elegante e raffinato.
Il povero ragazzo non poteva riprendersi dallo shock. Il mondo gli ruotava attorno,e in mente gli turbinavano mille domande:Ma non era una pietra? Da dove è spuntata? Chi è? Da dove viene? Come fa ad apparire dal nulle?
<<ma....da...chi...come...>> balbettava il corvino,senza riuscire ad articolare una frase logica.
<<oh,per Phobos*,cosa c'è che non va?>> disse spazientita la ragazza,evidentemente alterata dalla reazione del ragazzo.
<<c-C-C-...COSA C'E' CHE NON VA?! Cioè...e lo chiedi pure?!Prendo una pietra trovata sul divano,e cinque minuti dopo è una ragazza! Ti pare normale questo?!>>
<<si.>>
<<come "si" ?!>>
<<e’ il modo di farmi venire sulla Terra?>>
Jun era passato da uno stato si sbigottimento allo shock,e la cosa non migliorava.
<<come venire sulla Terra?! Cosa diavolo sei?! Un alieno,un invasore,qualche super mostro sottoforma di ragazza bella e raffinata?!>>
<<punto Primo: modera i toni con me. Non si ci rivolge così ad una Lady.
Punto Secondo: non sono nessuna di queste...stranezze che hai elencato tu.>>
<<e allora che cosa sei?>>
<<sarebbe più giusto dire chi sei,non sono mica un oggetto>> lo corresse la ragazza,raccogliendo tutta la pazienza che aveva.
<<io sono Shinku,ovvero l'essenza di Marte,la vita del pianeta stesso. E se non sai cos'è Marte,è un pianeta del Sistema Solare>>
<<so cos'è Marte!>>
<<meglio così. Sai,non hai l'aria di un ragazzo intelligente>>
<<ma dico!...>>
Il ragazzo era sempre più confuso.Lei,una ragazza,un pianeta? Ma a chi voleva fare ridere?Però,in effetti,non era cosa di un essere umano apparire dal nulla.
<<e...mettiamo caso che i credo che sei Marte... che cosa ci sei venuta a fare sulla Terra?>> chiese Jun,massaggiandosi le tempie.
<<questa è una storia lunga>> disse la ragazza.
<<prima che io la racconti,mi vorrei mettere comoda. Cortesemente,mi andresti a preparare una tazza di tè nero?>>
<<eeeeeh?! No,no,no,no,no! Chi sei tu per venire a casa mia e dirmi che devo fare?!>>
<<ma ora questa è pure casa mia. Mi hai richiamata tu. Hai esclamato il nome del mio pianeta tenendo in mano il rubino,quindi ora io vibrò qui>>
<<o santi numi>>
Jun prese un grande respiro,dopodichè si disse che non era niente e che stava scherzando,che era tutto uno scherzo,che l'avrebbe accontentata e che la ragazza se ne sarebbe tornata da dove era venuta.

<<non sei bravo a fare il tè>> commentò la ragazza,dopo aver bevuto un sorso di tè nero dalla tazzina.
<<io non preparo quasi mai tè,che vuoi>> rispose bruscamente il ragazzo.
<<ora mi vuoi dire perchè sei qui oppure la madame vuole qualcos'altro?! Tipo,che ne so,un massaggio?!>>
<<l'idea non è male,ma preferisco raccontare questa storia. E poi sarebbe oltraggioso farmi toccare da un tale umano>>
Per non risponderle,Jun prese un respiro più lungo degli altri,e si mise in ascolto.
<<quindi,come ho già detto,io sono Shinku sono l'anima del pianeta Marte. All'inizio io non esistevo,l’Universo non esisteva. Voi chiamate l’episodio che ha fatto nascere tutto “Big bang” mi pare,no? Bene,dopo questo…”Big Bang”-ma che sottoforma di nome sarebbe?- nacque tutto quello che voi conoscete,almeno in parte. Colui che ci ha create,era nulla ed era tutto. E’ qualcosa di indescrivibile con le parole,qualcosa che va oltre a tutto. Ci creò all’unico scopo di mantenere in vita questi pianeti,che senza “un’anima” erano grigi e senza vita>>.
La ragazza si fermò un attimo,prendendo un altro sorso di tè dalla tazzina.
<<dopo,più o meno… la nascita delle prime forme viventi sulla terra,io e le altre…>>
<<altre?>>
<<i pianeti non sono otto più questo nove?>>
<<già,giusto>>
<<quindi,io e le altre…. “anime” degli altri pianeti ci siamo accorti del vostro pianeta. All’inizio credevamo che era solo un qualcosa d’insignificante,quindi non ritenemmo di sprecare il nostro tempo per una cosa futile. Con il passare dei secoli,notammo che quei piccoli esserini si evolvevano,fino ad arrivare all'uomo pensante. Questo ci diede da riflettere,perchè solo una grande "anima" può creare certi individui.Dopo un pò di tempo,il nostro Creatore ci sussurrò che dovevamo impossessarci di questa essenza,per diventare perfette,per dominare su la terra,il Pianeta con la più grande forza mai esistita.
Inoltre,ci ha detto che chi otterrò il Potere Supremo non solo avrà tutto il potere della terra,ma di tutto l'Universo.
Però,questa essenza,chiamata dal "Padre" Alice,non può essere di tutte,ma solo di una.>>
Jun rimase lì qualche minuto,immobile,cercando di capire quello strano discorso..
<<e-e quindi?>>
<<quindi eliminerò le avversarie,ovvio>>
Il ragazzo sbiancò. <<e-eliminarle?...vuoi dire...ucciderle?>>
Shinku sembrò riflettere un attimo,poi rispose: << Si>>
<<ma è una cosa crudele!>>
<<un umano ti risponderebbe “tutti devono morire”,ma noi non moriamo,almeno se non veniamo uccise quando siamo in pianeta ospite,come in questo caso>>
<<e il pianeta,senza la sua anima come farà a vivere?>>
<<se si crea Alice,semplicemente il pianeta continuerà a vivere come se nulla fosse accaduto,perché prenderà energiada questa essenza. Se Alice non viene creata,o una nuova anima si riforma in fretta,o il pianeta muore.>>
Il ragazzo si aggiustò gli occhiali,guardando la ragazza con gli occhi sbarrati,poi scoppiò in una fragorosa risata.
<<ma tu scherzi!>>
La ragazza vestita di rosso bevve l’ultimo sorso di tè,e poi guardò il ragazzo con la serietà dipinta sugli occhi color del cielo.
<<guardami bene, e dimmi se ti paio in vena di scherzare>>disse con durezza.
Il ragazzo ammutolì subito. No,la ragazza non scherzava.
Deglutì.
<<e ora che vuoi fare,uscire di qua e ammazzare tutti gli abitanti della Terra per trovare le tue avversarie?>>
<<ogni cosa ha suo tempo>> disse la ragazza,chiudendo gli occhi,per poi riaprirli e guardare fuori dalla finestra.
<<non sono qui per distruggere una razza che si evoluta fino a questo punto. Sarebbe un crimine contro natura farvi ricominciare tutto dall’inizio. Comincerò col fare le cose che una ragazza con questo corpo ed età fanno per ambientarmi,poi comincerò a cercare le mie avversarie. Poi si vedrà. Il futuro non si può prevedere,quindi meglio non pianificare troppe cose>>
Così,la ragazza si alzò e si voltò verso il ragazzo,che la guardava alienato.
<<ora,mi diresti dove è collocata la mia stanza?>>
Per un’ora buona,Jun si rimboccò le maniche e trasformò la soffitta in una stanza che soddisfacesse le esigenze della ragazza e solo dopo si ricordò di avere una sorella che sarebbe tornata da un momento all’altro.
<<ei tu!>>
<<ho un nome>>
<<shinku!>>
<<ora va meglio>>
<<si,si… senti... io ho una sorella,Nori.Tu non ti devi afre vedere da lei. Ora tu rimani qui,poi io salirò qui e ti porterò la cena. Cerca di non fare nessunissimo rumore,intesi?>>
<<…va bene>>
<<stupendo!>>
Il ragazzo ritornò nel salotto,e una vocina dolce lo accolse.
<<jun!Dov’eri sparito? Sono appena tornata,sto preparando la cena…per favore potresti apparecchiare la tavola?>>
Jun grugnì,e con malavoglia apparecchio la tavola.
Dopo che finirono di mangiare e la sorella andò a dormire in camera,il ragazzo dai capelli corvini andò nella soffitta a portare la cena alla ragazza.
<<e’ oltraggioso che una ragazza si debba nascondere in una soffitta!>>
<<oh ti prego! Già è tanto se ti ho fatta restare qui,quindi zitta e…>>
<<non ti rivolgere mai più in quel modo con me,piccolo insolente! Vedi di comportarti meglio,perché il genere umano non lo distruggo,ma un umano in meno fa differenza>>
<<ei! Vedi che fa la differenza! E’ sempre una vita che si spegne,portando sofferenza a chi gli sta vicino!>>
La ragazza si immobilizzò per qualche minuto,con gli occhi che fissavano il vuoto,pensante,poi prese la forchetta e mangiò.
<<ora esci,ho bisogno di dormire>> disse appena ebbe finito,facendo un gesto con la mano,come per congedare il ragazzo.
Jun prese il piatto e il bicchiere e uscì dalla stanza borbottando arrabbiato.
Shinku si spogliò,non aveva intenzione di dormire con i vestiti,si sarebbero rovinati, e si distese sul letto,fissando la luna dalla piccola finestra che c’era,pensante.
“Forse mi sono sbagliata sul conto di quel ragazzo? Che il genere umano si sia evoluto fino a questo punto?”
Pensò.
“Oh,ma cosa vado a pensare! E’ uno sciocco umano,come tutti gli altri,del resto!”” disse,come per auto convincersi,coprendosi con le coperte.

Quella sera,la ragazza,si rese conto che le mancava il suo morbido letto nel suo pianeta, ed ebbe il brutto presentimento che questo soggiorno sulla Terra sarebbe stato mooooooooooooolto lungo

Fine secondo Capitolo

Anticipazioni Terzo Capitolo
La nostra dama in rosso decide di iscriversi nella stessa scuola di Jun,per vedere come si comportano gli umani e per mbientarsi meglio in questo mondo a lei sconosciuto.
Intanto Jun,farà nuove conoscenze,e non certo più normali di Shinku!

<<oh,nel terzo capitolo ci siamo noi!>>
<<...oh...>>
<<unyuu!>>




Dopo molto tempo aggiorno. Purtroppo questo è anche periodo di molto studio per me perchè si avvicinano gli esami e non ho molto tempo per scrivere la fan fiction >__<'''
Come si può sospettare dall'unyuu,arriverà il personaggio più puccho della serie nel terzo capitolo (almeno spero di riuscire a metterlo XD). Gli altri due personaggi...sta a voi scoprirlo.
Spero di riuscire a scrivere il terzo capitolo in fretta,ho già un'idea in testa >w< Ah,Phobos è un satellite naturale di marte,e dovete scusare gli errori,ma stavo male questa mattina =w=

Edited by _heterochromia SOU - 7/4/2009, 21:17
 
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Hadaly2501
view post Posted on 7/4/2009, 20:32




CITAZIONE
Sai,non hai l'aria di un ragazzo intelligente

Lol, Shinku è gentile come sempre xD
Bella! Mi piacciono queste nuove idee... Shinku a scuola! ^o^ Non vedo l'ora che appaia anche Hina <3
 
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.Sou CIEL
view post Posted on 9/1/2010, 15:31




Cristo credevo di non finirlo più o___o'' Sono tre pagine di Word D: Alla fine metto tutti i commentini per non spoilerarvi nada uwu


Capitolo III
Fragole Eterocromatiche~



Era una notte silenziosa. Una di quelle notti dove nel cielo blu, blu come le profondità dell’oceano, non ci sono nuvole, e a loro posto si erge alta e possente la Luna, limpida e rotonda, come una leggiadra signora dallo sguardo immutabilmente fiero, anche dopo millenni di vita.
La piccola e confusionaria soffitta di casa Sakurada sembrava un piccolo regno dove regnava il silenzio, interrotto a volte dal fruscio delle lenzuola, scostate dai lievi movimenti della ragazza che vi dormiva.
I raggi della luna filtravano dalla piccola finestra della stanzetta, illuminando la minuta figura femminile, colorandola di bianco.
Chissà cosa sognava, la ragazza. Chissà quale mondo stava visitando, o cosa stava facendo, o se c’era qualcuno con lei, nei suoi sogni. Si poteva solo intuire che i suoi sogni non erano tranquilli, dato che la sua espressione tranquilla a volte mutava in una agitata, per poi ritornare serena.
E la Luna stava lì a guardarla, come guardava il resto del mondo, in attesa di cedere il suo trono nel cielo al Sole.


BIP. BIP. BIP.
Che rumore fastidioso.
BIP. BIP. BIP.
Ma quando smette…
BIP. BIP. BIP.
Il ragazzo si arrese al fastidioso rumore della sveglia,così si rigirò pesantemente dal lato del comodino e con un colpo secco spense il rumoroso oggetto.
Rimase ancora cinque minuti sdraiato sul letto, poi si decise a si alzò, si mise a sedere sul letto, guardando la stanza con occhi assonnati.
Dopo un sonoro sbadiglio, si mise gli occhiali, e così il mondo intorno a lui si fece più chiaro: lo scaffale pieno di oggetti inutili, la porta, qualche poster appiccicato qua e là, la scrivania con il suo adorato pc.
All’inizio di quella mattinata tutto gli sembrò normale: si lavò, si mise l’uniforme scolastica, preparò la cartella, tutto come ogni mattina.
Poi quando scese per prendere un toast al volo, si ricordò di un piccolissimo particolare: una ragazza, che era spuntata magicamente nel soggiorno il pomeriggio prima, dormiva beatamente sulla soffitta.
<<jun!>> una voce acuta e mielosa chiamò il ragazzo: Nori, la sorella maggiore, era in piedi davanti al tavolo da pranzo con un’espressione radiosa.
<<buon giorno Jun-kun!>> esclamò sempre con quella voce dolce come la canna da zucchero.
<<oggi ho allenamenti di la-cross, starò tutto il pomeriggio fuori,il pranzo è nel frigorifero>> disse, un po’ dispiaciuta <<ma sarò qui entro l’ora di cena!>>.
<<…Bene…>> bofonchiò il ragazzo.
La ragazza sospirò, triste per il comportamento freddo del fratello nei suoi confronti.
<<allora… sto andando, non ti cacciare nei guai onii-chan>>
<<uff, non sono un bambino di cinque anni>>
E così Nori uscì di casa, diretta a scuola.
Jun rimase in attesa. Ecco, sentiva i passi della sorella allontanarsi, ecco che montava sul sedile nero della bicicletta, ecco che le ruote del mezzo di trasporto cominciarono a ruotare, spinte dai piedi della ragazza, ecco che della sorella non c’era più traccia.
Corse su per le scale, corse così veloce che per poco non cadde. Corse lungo il corridoio, sperando che era tutto un sogno. Afferrò la cordicella della botola. DOVEVA essere un sogno. Tirò la cordicella della botola. La soffitta sarebbe stata la solita soffitta, buia e polverosa. Il ragazzo salì cautamente i piccoli scalini che portavano alla piccola soffitta, quasi sembrava che stesse facendo una scena a rallenty.
Ma i suoi desideri non furono avverati.
Seduta su di un lettino, una bellissima ragazza si pettinava i dorati capelli. Sembrava quasi una scena idilliaca: I raggi del sole che filtravano dalla piccola finestra le accarezzavano il corpo, quasi sembrava che la sua candida pelle brillasse in quella poca luce che si concentrava su di lei.
La ragazza alzò lo sguardo, scoprendo due bellissimi occhi azzurri, quasi ipnotizzatori, che se guardavi troppo a lungo rischiavi di rimanerne intrappolato per sempre.
Batté le sue lunghe ciglia nere due volte, per focalizzare la figura che era appena entrata nella soffitta.
<<…che vuoi?>>
Il ragazzo rimase a fissare Shinku ancora per qualche minuto, prima di ridestarsi dalla scena idilliaca.
<<allora non era un sogno…>>
<<prego?>>
<<no,niente>>
I due rimasero in silenzio a fissarsi, finché la voce calma della ragazza non ruppe quel silenzio.
<<và a preparare del tè>>
<<perché non te lo prepari da sola?>>
<<ti pare che una lady si metta a fare certe cose? Su, muoviti e prepara del tè nero, mio servitore>>
<<…SERVITORE?! E questa novità da quando…?>>
<<tu mi hai chiamata, tu diventi automaticamente il mio servitore>> disse la ragazza, mantenendo il tono pacato, noncurante del ragazzo che la guardava scioccato.
<<muoviti se non vuoi ritrovarti in una situazione spiacevole>>
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte (chissà cosa poteva fargli una ragazza proveniente dal pianeta Marte) e scese immediatamente dalla soffitta, dritto in cucina.
Il ragazzo fece del suo meglio per preparare il più velocemente possibile il tè, avrebbe fatto tardi a scuola, ma purtroppo non era ancora capace di fare miracoli, così appena pronto mise il è in una tazzina e si precipitò nella soffitta.
<<oh, perché questa fretta, Jun?>> disse la ragazza seccata, assaggiando il tè <<è diventato freddo con tutto quel correre.>>
<<devo andare a scuola!>> disse il ragazzo spazientito, riprendendo fiato.
<<e sono in ritardo. Non combinare casini IN CASA MIA, chiaro?! Bene. Ritornerò all’ora di pranzo>> e detto questo il moro scese di nuovo gli scalini di legno della soffitta, prese lo zaino e corse via, sbattendo la porta d’ingresso.


Una ragazza aspettava davanti al cancello di casa, continuando a fissare l’orologio da polso quasi ossessionatamene. Poi vide correre alla velocità della luce un ragazzo da capelli neri scompigliati e con un paio di occhiali che coprivano parzialmente gli occhi castani.
Egli si fermò di botto davanti alla ragazza, e in ginocchio con il fiatone,tra un respiro e l’altro sussurrò uno <<scusami>>.
<<jun,non dovresti correre così, ti farai male>> disse la ragazza, chinandosi sul ragazzo.
Il ragazzo si rialzò di scatto con un ultimo, lungo respiro. <<scusami, ho avuto un imprevisto e sono arrivato tardi.>>
La ragazza gli sorrise, scostando una ciocca di capelli castani dal viso.
<<stai tranquillo, con la calma arriveremo in orario>>.
Jun annuì con la testa e i due si misero in cammino.
La dolcezza della ragazza colmava il cuore di Jun, soprattutto dopo i maltrattamenti di Shinku. Era così dolce quella ragazza, neppure lo zucchero potrebbe eguagliarla.
La storia della sua amicizia con la ragazza risaliva al tempo delle medie: era l’unica persona con cui parlava e la sua amicizia l’aiutò a ritornare a socializzare con i suoi compagni. Da allora Jun cominciò a passare davanti a casa della ragazza per accompagnarla a scuola.
<<senti Jun, non c’è bisogno che mi accompagni a scuola.>> disse ad un certo punto la ragazza, interrompendo il silenzio.
<<ma che dici, è un piacere, Tomoe! E poi il classico non è molto lontano dallo scientifico>> disse il ragazzo sorridendo, incrociando le braccia dietro la testa.
La ragazza sospirò, ormai aveva rinunciato a fare cambiare idea al ragazzo. Beh alla fine le piaceva la sua compagnia.
<<oh e quello è nuovo?>> il ragazzo indicava l’orecchino della ragazza: era un piccolo pendente a forma di fragola.
<<oh?...Ah!Emh…sisi!>> disse la ragazza, mettendo una ciocca di capelli davanti all’orecchio per nascondere l’orecchino.
“Strano non si è mai comportata così” pensò Jun. <<È veramente carino!>> esclamò il ragazzo.
<<grazie>> rispose Tomoe.
Il resto della camminata continuò nel silenzio. Per fortuna mancava solo un piccolissimo pezzo di strada e i due si salutarono davanti al liceo che frequentava Tomoe.
<<… allora ti aspetto qui all’uscita>> disse Jun alla ragazza.
<<jun, se a te secca stare qui ad aspettare…>>
<<oh come fai, sono solo dieci minuti!>> disse Jun interrompendo la ragazza.
Quest’ultima sorrise e salutò il ragazzo con la mano, avviandosi verso il portone del liceo.
Jun rimase ancora un po’ davanti al liceo, appoggiato al cancello dell’istituto.
<<olà, Jun!>> un ragazzo alto dalla pelle abbronzata si avvicinò al ragazzo dandogli una pacca sulla spalla.
<<allegro come sempre, Hiyake>> rispose il ragazzo con gli occhiali.
<<sei tu quello troppo depresso, amico>> replicò Hiyake con una smorfia.
<<già.>>
<<che palle, non mi va di andare a scuola>> il ragazzo abbronzato si passò una mano nei folti capelli neri, con aria annoiata.
<<beh, tanto ci andrai come tutte le mattine. E comunque dovremmo avviarci verso quella prigione altrimenti arriveremo in ritardo, il che vuol dire punizione>> disse Jun,con aria altrettanto scocciata.
Hiyake non rispose nemmeno, sembrava assorto nei suoi pensieri.
<<…se, BUONGIRONO!>> gridò Jun all’orecchio dell’amico, che di riflesso saltò in aria.
<<ma porca… che cavolo ti prende?!>>
<<scusa mister “non ascolto perché sono troppo impegnato a pensare qualcosa”.>> replicò Jun, infastidito.
<<che stavi guardando, o cercando? Non dirmi che stai cercando una bella ragazza. Avanti, allo scientifico ce ne sono di VERAMENTE belle, muoviti.>>
<<oh sta zitto. Sto cercando le new entry>> disse il ragazzo con un sorrisetto strano stampato sulla faccia.
Hiyake, vedendo la faccia perplessa dell’amico, spiegò ciò che intendeva per “new entry”.
<<ho sentito parlare che sono arrivate due nuove ragazze al classico>>
<<oh, WOW, e sai io che ho sentito? Un uccellino che diceva punizione!>> disse Jun arrabbiato, mostrando il suo orologio al ragazzo.
<<oh cavolo, meglio sbrigarsi!>> disse subito questi, e i due cominciarono a correre verso il liceo scientifico.
I due riuscirono ad arrivare in tempo e a non beccarsi una punizione, si sedettero ai propri posti e aspettarono l’arrivo della professoressa chiacchierando con i compagni.
Appena arrivò l’insegnate tutti si rimisero composti e, chi di più chi di meno, seguirono la lezione, fino alla salvatrice campanella della ricreazione.
Hiyake e Jun corsero fuori dall’asfissiante aula e andarono in un bar vicino al proprio istituto, per soddisfare il bisogno del loro stomaco.
<<pensavo di morire se restavo ancora un attimo in quell’inferno di classe>> sospirò Hiyake,addentando una treccia piena di zucchero. <<che poi cavolo, proprio io dovevo finire in una classe di soli maschi?>>
<<eh già che sfortuna>> replicò Jun, bevendo un sorso di una bevanda gassata. <<diventeremo gay a forza di stare con maschi!>>
L’amico quasi non si strozzò a quell’affermazione <<non lo dire MAI più>> disse tra i colpi di tosse e le risate del compagno.
<<…ma che succede qui?>> sbucata da chissà dove, Tomoe guardava i due ragazzi con aria interrogativa.
<<ahahah…T-Tomoe…ma da dove spunti?>> disse Jun, cercando di riprendere fiato, sforzandosi di non ridere, anche perché gli faceva male la mascella da quanto aveva riso.
<<dal bar. Sai anche io mangio>> disse sarcasticamente.
<<hiyake stai bene?>> disse poi, rivolgendo le sue attenzioni al ragazzo che tossiva.
<<na, ho ironizzato che saremmo potuti diventare gay.>>
Questa volta fu la ragazza a scoppiare a ridere. <<hiyake omosessuale? La più grande barzelletta che io abbia mai sentito!>>
<<smettela di ridere di me!>> replicò il ragazzo in questione dopo essersi ripreso dalla crisi di tosse.
<<a proposito di questo>> disse Tomoe, guardando Hiyake <<avete già visto le due ragazze nuove del classico?>>
<<no, perché qui “Mister nonvogliobeccarmiunapunizione” non voleva appunto beccarsi una punizione>>
<<li lavavi tu i cessi della scuola>> replicò Jun, guardando male il compagno.
Tomoe sospirò e disse: <<io le ho viste di sfuggita, ma credo che le incontrerò spesso, stanno nella classe accanto alla mia>>
<<ok, Mister Muscolo Schiuma di ragazze attiva, dobbiamo tornare in classe>> disse Jun con aria evidentemente scocciata.
<<lo vedi quant’è scassa balle?>> disse Hayake a Tomoe, facendole l’occhiolino.
La ragazza sorrise e li salutò con un cenno della mano, allontanandosi anche lei.
Il resto della mattina passò mooooolto lentamente, grazie alle annoianti spiegazioni dei professori, finché la campanella non salvò i poveri alunni da quello strazio.
I due ragazzi si catapultarono fuori dalla scuola, felici di essere usciti, ma ad accoglierli ci fu solo un vento freddo, anzi, gelido, così gelido che ai due ragazzi battevano i denti.
<<che fine ha fatto la bella giornata di oggi?>> si lamentò Jun, comminando con l’amico verso il liceo classico per andare a prendere Tomoe.
Arrivati davanti all’istituto, aspettarono davanti al cancello l’uscita della ragazza.
Dopo dieci minuti si sentì il rumore della campanella e dal portone uscirono gli studenti.
Dopo qualche minuto i due ragazzi scorsero la figura di Tomoe, ma non era sola: Alla sua destra vi erano due ragazze che si assomigliavano molto. Ma davvero molto.
Erano un po’ più alte di Tomoe, ma non di molto, aveva tutte e due i capelli castani e i medesimi occhi verdi, però una aveva i capelli corti, quasi la si poteva scambiare per un ragazzo, se non fosse stato per la divisa scolastica e un particolare evidente sul petto; l’altra invece aveva dei capelli lunghi, molto lunghi, e stava appiccicata alla prima ragazza.
Tomoe sorrideva e parlava con quella che sembrava un maschio, mentre l’altra restava appiccicata alla ragazza e non proferiva parola, anzi, guardava Tomoe con diffidenza.
Uest’ultima distolse per un secondo l’attenzione dalla ragazza per salutare i due amici,e si diresse verso di loro, continuando a parlare con la ragazza dai capello corti.
<<ragazzi!>> li chiamò Tomoe esuberante.
<<siete qui da tanto?>> chiese, con le due ragazze alle spalle.
<<no…>> risposero in coro i due, guardandola.
La ragazza si girò verso le due ragazze e poi ritornò a guardare i ragazzi.
<<loro sono le nuove studentesse del liceo, Souseiseki e Suiseiseki>> disse tutta contenta, indicando prima una e poi l’altra.
<<loro sono Jun e Hayake, li vedrete spesso da queste parti, sono miei amici.>> continuò Tomoe voltando la testa verso le due.
<<piacere>> disse educatamente quella con i capelli corti, con un accenno di sorriso; l’altra non rispose e anzi, sembrava intimorita dai due ragazzi, tant’è che si nascose dietro la ragazza, lasciando visibile sono una parte di lei.
Questa sussurrò qualcosa alla ragazza dai capelli corti, tirandole la manica della divisa nervosamente.
<<perdonatemi, noi dovremmo andare.>> disse chinando leggermente il capo.
<<grazie per avermi mostrato la scuola, Tomoe>> disse rivolgendosi alla ragazza <<spero ci rivedremo presto>> e con questo si voltò e se ne andò, seguita dall’altra ragazza che rimaneva incollata al suo braccio.
<<oh…>> Tomoe guardò un attimo le due ragazze andare via, e poi si girò verso gli amici con un s di orriso che poteva illuminare il mondo.
<<sono stata incaricata di mostrare la scuola alle due rgazze nuove! Sono gemelle sapete? Beh, mi apre anche ovvio!>>
Jun rimase folgorato da quell’affermazione. Non aveva minimamente pensato che le due potessero essere gemelle.
<<suiseiseki è un po’ strana, ma secondo me è solo timidezza, non ha detto neanche una parola per tutto il tempo; Souseiseki invece è una ragazza molto seria, ma anche molto cordiale già>> continuò Tomoe.
<<vogliamo andare sto crepando dal gelo>> disse Hiyake tremando.
E così i tre andarono insieme per un pezzo di strada, dopodichè il ragazzo abbronzato prese la strada di casa e Jun e Tomoe continuarono assieme il tragitto.
I due stettero in silenzio, finchè una vocina non interruppe quel silenzio.
<<hina ha faaaaaaaaaaaaaaame>> disse una vocina supplichevole.
Jun si girò, ma non vide nessuno. <<tomoe…hai sentito pure tu?>> disse.
La ragazza guardava la borsa e rispose <<eh?...Nono, sarà stata tua impressione! Scusa devo andare, passo a prendere una cosa al supermercato, ci vediamo domani!>> e scappò via.
“…bah, le ragazze” pensò Jun, tornando a casa, rabbrividendo al pensiero che lì dentro non sarebbe stato certo in tranquillità.



Allur, Sui e Sou ho scritto che hanno gli occhi verdi, in seguito capirete, mi sa che prima del fattore occhi si dovreà aspettare qualche capitolo, dipende da come mi gira yaya.
Non fate riferimento alle anteprime che ho messo nello scorso capitolo, non le ho rispettate perchè mi seccava troppo e non sapevo come svolgere la storia. E basta °-°''''
 
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11 replies since 21/2/2009, 17:37   119 views
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