| Capitolo 5: Stagno pericoloso
<< Suiseiseki...dove sei? >> disse impaurita la povera Kanaria, mentre vagava da sola in un lungo corridoio pieno di quadri alle pareti che sembrava non finire mai. La bambola, dopo essere trascinata all'interno dello specchio insieme a Suiseiseki, si era risvegliata da sola, in un posto sconosciuto mia visto prima.
Cercava di infondersi coraggio, sperando di non incontrare pericoli, stringendo forte a sè l'ombrello mentre Pizzicato gli volteggiava intorno.
<< Kanaria non vuole stare qui...vuole tornare da Mitchan a mangiare frittate...lei però non ha paura. Kashira. >>
Ad un certo punto, Kanaria vide una grande porta rossa socchiusa da cui proveniva un odorino davvero stuzzicante: si avvicinò per sbirciare attraverso la sottile fessura, quando improvvisamente la porta gli sbattè sulla fronte, facendola cadere all'indietro.
La povera bambola mi strofinò la fronte dolorante, quando vide che ad aver aperto la porta era stata la prima sorella, Suigintou. La bambola nera osservò con i suoi occhi felini color viola la seconda sorella che la fissava terrorizzata, incapace di dire una parola per la paura della sua presenza.
<< Che diavolo ci fai tu qui? >>
<< Kana...kana..>>
<< Rispondimi o dovrò ricorrere alla forza. >>
<< Kanaria si è persa e non sa dove andare! Era con Suiseiseki e si è persa! è la verità! Kashira! >>
<< C'è anche Suiseiseki? >> Suigintou non sapeva cosa pensare, era già misterioso quel posto in ogni particolare, e la presenza delle altre rozen maiden la lasciava alquanto perplessa. Doveva trovare una via di uscita e in fretta.
Proseguì per il lungo corridoio seguita da Kanaria che non smetteva un minuto di parlare, avrebbe voluto approfittarne per prendere la sua rosa mistica, ma in quella situazione aveva bel altro da fare, come scoprire chi l'avesse portata in quel luogo, e chi ci fosse dietro a tutto questo. In quel momento, il corridoio si interruppe con una grande porta dorata decorata con pesci e ranocchi, ornata di tende azzurre e gialle con lo stemma di una rosa. Si aprì lentamente per magia, rivelando dietro di essa una piazzola con uno stagno pieno di ninfee in cui nuotavano pesci rossi e ranocchi verdi. Vicino al bordo si trovavano dei tavolini coperti da grandi ombelloni a strisce verdi e bianche, con delle candele accese poste al centro e dei centrini fatti di minimi.
<< Che posto grazioso, a Kanaria piace molto. Kashira. >>
<< Disgustoso...è troppo tranquillo e mieloso per i miei gusti. Io me ne vado. >>
<< Aspetta! Forse qui ci sarà qualcuno! Lascia che Kanaria investighi! >>
<< Fai come vuoi, a me non interessa. >>
In quel momento, l'acqua dello stagno cominciò a bollire, emanando delle bolle che scoppiettavano senza sosta: da quelle uscirono i pesci e i ranocchi che ci nuotavano, e Suigintou scoprì che erano giocattoli mossi da una molla che gli dava la carica. i giocattoli saltellarono allegramente con i meccanismi ben visibili sotto la finta pelle di legno colorata, comportandosi come i veri animali, ma con gli occhi vitrei e senza espressione.
Erano solo inutili giocattoli penso la rosa nera.
Quanto si sbagliava, e lo scoprì a sua spese.
Ad un certo punto, quei giocattoli puntarono tutti verso di lei, scrutandola con i loro occhietti azzurri, come per volerla intimidire. Sia lei che Kanaria non piacque quelle strane espressioni, ma non ebbero il tempo di pensarci perchè quelle creature le attaccarrono.
La spada di Suigintou li ridusse in mille pezzi ancor prima che potessero sfiorarla, mentre Kanaria con il suo violino cercava di risucchiarli in un vortice giallo, senza successo.
<< Sei proprio inutile tu! Levati di torno! >>
<< Haaaaa!! Aiuta Kanaria per favore! >>
Ad un tratto, nel bel mezzo della lotta, seduto su uno dei tavolini a sorseggiare del tè c'era il misterioso LaPlace. Per nulla disturbato dal chiasso, se ne stava lì immobile ad osservare il gran caos senza fare una piega, reggendo tra le mani una tazzina bianca con dentro un liquido arancione.
<< Che ci fai qui, dannato coniglio?! Sei tu che comandi questi pezzi di spazzatura?! >> le chiese furibonda Suigintou. Ma non ricevette alcune risposta, il coniglio in smoking continuò a rimanere tranquilllo a bere il tè. rimase lì, tranquillo e silenzioso, fino a quando non venne bersagliato dagli animali di legno che provarono a linciarlo, ma si fermarono a pochi metri da lui, esplodendo in tanti minuscoli pezzi. Le due bambole rimasero sbalordite, fissarono scioccate da ciò che era appena successo
Ma come diavolo aveva fatto? si chiesero.
Finita la bevanda, LaPlace si alzò e si affrettò ad andare via senza dire nulla. Raggiunto l'ingresso da cui erano entrate, il coniglio si voltò verso di loro e gli disse:
<< Vi consiglio di lasciare in fretta questo posto. La padrona non gradirà vedervi ancora in vita. >> e detto questo, sparì chiudendosi la porta alle spalle.
<< Di chi stava parlando? >> chiese confusa Kanaria.
<< Non lo so...>>
Nel frattempo, da un'altra parte, qualcuno aveva appena osservato la scena, e non era affatto contento dell'intervento di quello strano essere.
fine quinto capitolo
Edited by solaris91 - 11/8/2009, 19:52
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