| Capitolo 5: contrasti
Da quando i primi segni di primavera erano comparsi in città; tra alberi di ciliegio in fiore profumati, rondini danzanti sospinte dal delicato vento tiepido, e sorrisi di allegria in attesa della nuova stagione; la guerra tra il gelo e il calore non dava segni di cedimento. I due valorosi contendenti non parevano cedere ai colpi che entrambi si infierivano per prevalere l'uno sull'altro. Nessun mortale pareva accorgersi della dura lotta che da giorni impervessava sulle loro teste; invisibile come il vento, ma forte come un violento tornado.
E tali, potenti forze, si stavano dando battaglia attraverso due giovani ragazzi, l'uno l'opposto dell'altro. Da quando Shinku era stata messa insieme a Isamu per lo speciale corso a coppie che la loro scuola aveva programmato, ogni materia e compito erano diventati le occasioni particolari per dimostrare che le loro menti erano superiori più dell'avversario. Non passava giorno che i due non smettevano di mettersi alla prova, con continue prove che si "disputavano" in vari campi di battaglia. L'ultima di queste sfide si svolse in palestra, durante l'ora di ginnastica: la classe dei due protagonisi quel giorno doveva esercitarsi con le parallele, e uno alla volta, i ragazzi cercarono di fare del loro meglio. Shinku era l'unica a non indossare la tuta quel giorno, non amava lo sport e preferiva trascorrere quell'ora per leggere un buon libro di storia inglese. Ma ad un tratto, la sua lettura venne interrotta dalle urla gioiose delle compagne: in quel momento, Isamu stava dimostrando il suo talento atletico. Agile, scattante e leggiadro, il ragazzo sembrava avere la grazia di un dio. Anche se non lo disse, Shinku doveva amettere che Isamu era il più atletico di tutti. Ad un tratto, come se avesse letto il suo pensiero, Isamu si voltò verso di lei, e le rivolse un sorriso di sfida. "Ma come osa?!" pensò offesa la ragazza.
E così, senza che nessuno ebbe il tempo di rendersene conto, Shinku corse verso le sbarre e cominciò a volteggiare tra esse come se fosse una fata. Nessuno dei suoi compagni riusciva a credere ai suoi occhi. << Cavolo...non credevo che Shinku fosse così brava. è sempre stata restia a volersi allenare con noi, diceva sempre che preferiva rimanere tranquilla. >> << è bravissima. non ho mai visto nessuno muoversi così.>> Ad un tratto, la ragazza atterrò agilmente proprio di fronte ad Isamu, squadrandolo con i soi occhi azzurri, e sorrise soddisfatta. Nello stesso momento, un caloroso applauso rieccheggiò nella palestra, provocato dai compagni scioccati.
Poco dopo, negli spogliatoi, rimasta da sola senza alcuna compagnia, Shinku rimase a riflettere su quanto aveva fatto: lei non era mai stata il tipo di ragazza a venir punta per una sciocchezza simile, e accettare il guanto di sfida; ma da quando era cominciato tutto quel caos, non ruisciva più a controllare i suoi istinti e i suoi sentimenti. "Perchè mi comporto così? Non è da me agire in questo modo, ma è come se una parte i me si fosse svegliata dopo tanti anni. Io...io non voglio provare questo...mi fa paura." << Ehi.>> immersa nei suoi pensieri, Shinku non si rese conto che Isamu era accanto a lei. << Che cosa c'è? >> chiese lei, cercando di tenersi gelida. << Volevo congratularmi per la meravigliosa esibizione, non ho mai visto nessuno muoversi con così tanta grazia.>> <<...Se pensi che questi complimenti servano a farmi abbassare la guardia, ti sbagli di grosso. >>. >> rispose lei, cercando di andarsene. Ma Isamu la fermò: << Non è comportandosi così che riuscirai a prevalere su di me, peggiori solo la tua situazione. Prima o poi questo tuo comportamento ti si ritorcerà contro. >> << Cos'è? una minaccia? >> << No, solo un consiglio. >> << Non ne ho bisogno, so badare a me stessa. Non accetto inoltre provocazioni. >> << Strano, eppure oggi l'hai fatto. >> non resistendo più per la rabbia, Shinku uscì di corsa dagli spogliatoi, per correre via, lontana da lui, lontana da tutto.
Come si sentiva furiosa dentro di sè Shinku, quell'ondata di sentimenti di odio e rabbia la facevano stare male. Come odiava provare emozioni. Come odiava sentirsi superata. Come odiava sentirsi dire cosa fare. Come odiava non riuscire a reprimere tutto questo. Come odiava lui....Oppure no? lo odiava veramente? Nutriva vera rabbia verso di lui? Stranamente, ogni volta che pensava ad Isamu, Shinku non riusciva a provare negatività. Com'era possibile? Eppure lo scontro tra loro due lo dimostrava....oppure era solo un gioco architettato dal destino?
Quanta confusione, la testa le faceva male...non voleva più pensarci. La pioggia cominciò a scendere come lacrime amare, oscurando ogni cosa con nere nuvole di tristezza. << Che cosa devo fare? Vorrei solo avere una risposta....>> << Bè...per prima cosa non dovresti stare sotto la pioggia. >> << Isamu? >> << E poi...dovresti asciugarti, sei zuppa d'acqua dalla testa ai piedi. Vieni con me, ti accompagno a casa mia. >>
Fine quinto capitolo
Edited by solaris91 - 17/3/2009, 16:40
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