Capitolo otto: Vendetta e salvezza.
Un mondo oltre lo specchio, pieno di porte e posti strani generati da un sogno. Erano ore che Sasori vagava in quel posto senza preoccupparsi di come uscirne, lo incuriosiva parecchio visitare un mondo simile, mai visto prima d'ora nella sua vita. Dopo aver eseguito un incantesimo per aprire il passaggio da cui le bambole magiche erano fuggite, si era messo alla loro ricerca per porre fine all'inseguimento che da giorni lo teneva impegnato. Non aveva più molto tempo ormai, la sua carica sarebbe finita a breve, doveva assorbire quei cristalli rinchiusi nei loro corpi per continuare a vivere in eterno. Il gioco aveva cominciato a stufarlo e voleva porgli fine.
Ad un tratto, di fronte a lui comparì una porta di legno antico, piena di graffi e scalfitture che attirò la poca attenzione che aveva: l'aprì lentamente per scoprire cosa celasse, e con sorpresa, non appena la porta fu completamente spalancata, gli rivelò un'antico regno che assomigliava all'impero giapponese, nel periodo in cui era stato imprigionato.
Vagò per le strade dell'antica città, senza alcun abitante ad animarla: era completamente deserta ed abbandonata. Sasori non si stupì più di tanto, era solo un'illusione, forse creata dai suoi ricordi, e ricostruita dalla bizzara energia che aleggiava da quelle parti. Tenne comunque gli occhi aperti per non abbassare la guardia, avvertiva qualcosa di minaccioso in quella città così familiare, che lo tenne pronto a formare i primi segni ninja per difendersi. A tal proposito, ad un tratto qualcosa tentò di colpirlo, e il ninja si difese creando una marionetta che glì impedì di venire ferito. Caddero pezzi di albero e radici verdi, comparse dalla terra per incanto; alimentate da una pozza d'acqua cristallina che emanava un aura verde chiaro. Nascosto dietro una casa, vide una piccola figura fuggire non appena Sasori si accorse della sua presenza, e in risposta, si affrettò ad inseguirla.
balzando su un tetto all'altro, il ninja scoprì che ad averlo attaccato era stata una delle bambola magiche, quella vestita di verde
correva con un innaffiatoio dorato in mano da cui cadevano piccole gocce luminose che, toccando il terreno, generavano delle pianticelle.
la bambola, tra un desu e l'altro, cercava di scappare correndo a perdifiato tra le strade del villaggio, cercando inutilmente di sfuggirgli. Sasori creò altre due marionette che insieme alla prima generata, tentarono di colpire la bambola che si difendeva creando robusti arbusti. Nel caos che si era formato, erano giunti nel giardino reale della fortezza dell'imperatore, è lì, qualcosa di familiare stupì l'inseguitore.
Al centro del maestoso giardino, adornato con statue di antichi guerrieri in terracotta, la cosa che più temeva al mondo ora si trovava di fronte a lui: la sua prigione, la tomba in cui era stato imprigionato per secoli. per la prima volta da quando aveva abbandonato le inutili emozioni per diventare più forte, Sasori provava paura...in un luogo simile non si sarebbe mai aspettato di rivedere la cos che lo aveva imprigionato per molti anni.
<< Hai paura, non è vero? >> Ad un tratto, una voce femminile attirò il ninja.
<< Sei stata tu a portare qui la tomba? >> chiese Sasori alla bambola dal vestito rosso
<< Proprio così. è l'unico modo che io e le mie sorelle abbiamo per toglierti di mezzo, per impedirti di farci del male. >>
<< è tutto inutile, non basta aver portato questo pezzo di roccia per fermarmi, c vuole ben altro, bambola malefica. >> disse il ninja, generando un centinaio di marionette armate.
<< Questo lo so bene, ma non credere che noi non ci siamo preparate per un simile frangente. >>
<< Davvero? Allora mostrami che cosa avete preparato. >>
In quello stesso momento, il ninja ordinò alle sue marionette di attaccare la bambola, che scappò via, cercando di evitare le pericolose armi con cui erano muniti i suoi nemici. Shinku contrattacava senza sosta usando i suoi petali di rosa che al solo sfiorare le spade avversarie si disgrevavano in polvere rossa simile a sabbia. la bambola sembrava in seria difficoltà, mentre Sasori non provava alcuna fatica. Ad un tratto, la bambola cadde e rimase imprigionata in una gabbia di spade.
<< E tutto qui, la strategia difensiva che avevi detto di aver preparato? Sono molto deluso. >>
<< Aspetta, non è ancora finita. >> rispose la bambola, sorridendo malignamente.
Infatti, all'improvviso, la sabbia rossa creata dai petali del nobile fiore, si unirono per formare un gigantesco gorgo che risucchiò tutte le marionette presenti in campo, tranne il loro creatore che si portò in salvo, salendo sul tetto del palazzo reale:da lì, potè vedere le sue creazione sparire all'interno del vortice che, dopo aver preso le sue "vittime", continuò a vorticare senza sosta.
<< Gran bel trucchetto, ma ci vuole bel altro per fermarmi. >>
<< Allora prendi questo! >> alle sue spalle, veloce come un fulmine, la coraggiosa Souseiseki colpì Sasori con le cesoie dorate con cui era armata, costringendolo ad balzare via dal tetto per non venire ferito. A quel punto, al centro del gorgo comparvè la bara di pietra, ricordata da arbusti e pianticelle di fragole ( create da Hinaichigo
) che, come se avessero vita, lo avvolsero per portarlo giù.
Intuendo il pericolo a cui stava andando incontro, Sasori cercò di liberarsi dalla presa, strappando a fatica con l'unica mano libera gli arbusti, ma Souseiseki lo aveva seguito e lo colpì senza sosta per evitare che si liberasse, fino a quando non venne scaraventato all'interno della sua vecchia prigione.
All'improvviso, comparirono dei segni sulla roccia che parevano molto antichi, il corpo del ninja si tramutò in sabbia, mentre la bara si richiudeva su se stessa, risucchiata dalla polvere, scomparendo.
Finalmente era tutto finito, la minaccia antica era stata eliminata, e le bambole poterono tornare alla loro tranquilla vita, con il timore però di avere un pericoloso nemico imprigionato.
fine.
non è un finale decente, ma volevo concluderlo in fretta.
grazie a tutti
Edited by solaris91 - 13/6/2009, 16:28