Phase 32 - Oyasumi Nasai
(Buona Notte)
Ririnkai restò immobile davanti al corpo di Yami, come se sperasse che da un momento all'altro si sarebbe svegliata. Kuro era stesa sopra di lei, piangendo. Tsukineko singhiozzava sull'uscio.
Era inuitile continuare a chiamarla, pensò, quando sentì Kuro ripetere il suo nome per l'ennesima volta.
Era inutile, Yami non si sarebbe più svegliata. Era andata via, per sempre. Sorrideva, il suo viso era disteso. Non sapeva il motivo, eppure prima stava piangendo...forse al momento della morte avvea compreso qualcosa che l'aveva rasserenata.
Per le bambole non esisteva la morte, però quando l'anima andava via non poteva più tornare. Nonostante il corpo di Yami giaceva lì, davanti ai loro occhi, lei non c'era più.
Kuro si disperava, tirandosi i capelli. Non l'aveva mai vista così. Il suo sguardo era contratto in una smorfia di puro dolore e sofferenza.
Accarezzò i capelli corvini di Yami. Cosa dovevano fare, ora?
Attesero qualche altro minuto. Ormai era passata mezz'ora da quando erano lì in un silenzio rotto solo dalle grida e dai singhiozzi.
-...dobbiamo portarla a casa....- disse, Kuro, ormai più calma di 10 minuti prima. Ririnkai la osservò, senza vederla realmente. La sua mente vagava in una diversa dimensione. In quell'istante, tutte videro la scena in cui la bambola alata raccontava una storiella alle sorelle, davanti al camino acceso. Una scena che, probabilmente, era rimasta nel cuore di tutte, come un ricordo di una felicità ormai svanita.
Entrarono nella casa di Enju, vuota. Ormai lui era andato via, si chiese se sarebbe tornato a prendere il corpo di Yami e se avrebbe tentato di ripararla come fece con Barasuishou.
Avvolsero Yami in una coperta e la appoggiarono sul tavolo di lavoro di Enju. Fu Kuro a poggiarla, nessuna delle due ne ebbe la forza.
Scese, affiancando le altre e osservando il fagottino sul tavolo. Restarono in silenzio, come se stessero pregando.
Ririnkai fissò quel fagottino. Poteva essere solo una coperta lasciata lì in disordine, eppure non poteva pensare che dentro ci fosse Yami, quella che era la sua sorellina.
Quella bambola dalla chioma corvina, un pò egocentrica, un pò orgogliosa, un pò superba. Ma aveva un buon cuore e voleva bene a tutte. Voleva solo l'amore, voleva solo che fossero tutte felici.
Quel sorriso che ormai non vedeva più, era stato sostituito dalla rabbia. Ora quel sorriso aveva cancellato la sua rabbia e il suo odio ed era ritornato sul suo volto...e lì sarebbe rimasto per sempre.
Quando Tsuki chiuse la porta del laboratorio, Ririnkai non si accorse nemmeno che si trovavano nel corridoio. Sentì in lontananze delle campane...stavano suonando per Yami? Mancava solo la pioggia, tuttavia c'era il sole, sfortunatamente. Se anche il cielo avesse pianto, sarebbe stato un triste addio dalla natura ad una piccola bambola.
Si trovavano sedute in salotto, senza parlare. Ririnkai fissò il camino, spento. Fu lì vicino che, una volta, raccontava le storie che riusciva ad inventare, mentre le altre la ascoltavano curiose e ansiose.
Kuroryu fissò il balcone del salotto. Là fuori, alcune sere estive, si stendevano di nascosto ad ammirare le notti stellate.
Tsukineko fissò il tavolo. Una giornata di capodanno, si misero tutte a disegnare e a scribacchiare degli auguri per il nuovo anno.
Ogni angolo di quel luogo era intriso di ricordi.
-Io andrò via, nyah.- fu Tsukineko a rompere il silenzio. Kuro e Ririnkai si voltarono ma senza scomporsi. Non avevano la forza di stupirsi. -Andrò alla ricerca di qualcosa...non so nyah.- disse.
-Come vivrai?- chiese Kuro, senza nemmeno voler sapere la risposta.
-Mah...si vedrà, nyah.- disse.
Calò altro silenzio. Ririnkai fissò Kuroryu, sarebbe andata con Tsukineko? L'avrebbe lasciata?
Come se l'avesse sentita, Kuroryu si voltò verso Ririnkai e la osservò.
-io invece...resterò con Ririnkai.- disse, sospirando.
Tsuki saltò giù dal divano e, anche se contro voglia, le altre due fecero lo stesso.
-Come vivrai tu, invece? Dovrai essere caricata continuamente..nyah- disse rivolta a Kuro.
La bambola dai capelli castani si morse il labbro. Sapeva che avrebbe detestato dare fastidio a Ririnkai per questo.
-Ci penso io..- disse la bambola azzurra. Tsukineko e Kuroryu si voltarono verso di lei. Aveva appena richiamato Melodia e lo specchio delle acque, che aveva puntato verso Kuro.
-Cosa vuoi fare?- chiese Kuro, un pò curiosa. Una luce illuminò la bambola castana, proprio sotto il colletto. Si guardò, la spilla del drago era stata sotituita da una rosa d'argento.
-...spero ti piaccia..- disse Ririnkai, riponendo lo specchio -ti passerò la mia energia tramite quella spilla...- disse. Kuro sorrise, per la prima volta dopo la morte di Yami.
-E' stupenda...- disse, osservando prima la spilla e poi Ririnkai. Le aveva fatto un regalo e in quel modo era stato stabilito che sarebbe rimasta con lei. Kuro non poteva non essere felice.
Tsuki non volle rivelare in che modo si sarebbe caricata, tuttavia andò via entrando nello specchio e svanendo, dopo essersi scambiati gli addii.
Rimasero solo Kuro e Ririnkai, a fissarsi.
-...io penso che resterò ancora un altro pò qui...- disse Kuro, osservando sott'occhio la porta chiusa del laboratorio di Enju. Ririnkai capì che voleva restare ancora un pò con Yami per cui annuì.
-io torno a casa o si preoccuperanno...- disse, sorridendo alla sua amica. Kuro le sorrise di rimando, mentre la vide entrare nello specchio.
-Ti raggiungerò da Yukito.- disse, mentre Ririnkai svaniva in un N-Field.
Si sedette sullo sgabello, di fronte il tavolo col fagottino sopra. Scoppiò a piangere di nuovo. Perchè se n'era andata? Perchè si era ammazzata?
Rivide nel suo cuore il sorriso della sua sorellina. Era una crudeltà, non avrebbe più potuto rivederla. La sua vita sarebbe cambiata.
-Kuroryu.- disse una voce, dietro di lei. Kuro si voltò. C'era una bella donna con un abito bianco con pizzi, merletti e fiocchi, che indossava un capello del medesimo colore. Aveva lunghi capelli castani chiari.
-Chi sei?- chiese, scrutandola. Nascondeva bene gli occhi e metà del viso sotto l'ombra che faceva il cappello. Notò solo il suo sorriso.
-Sono venuta a prenderti.- disse. Kuro scosse il capo.
-Chi diavolo sei?- chiese, adirata.
-Non temere. Devo solo prendermi cura di te, mentre aspetti di ritornare da lei.- disse, con un dolce sorriso. Kuro non capiva, perchè doveva stare con lei? E da chi doveva tornare?
-Scusa ma c'è un'altra persona da cui devo tornare.- disse, voltandosi e avanzando verso il corridoio. La donna si mise davanti alla porta, impedendole il passaggio.
-E' inutile che vai da lei, mi spiace, ma adesso non c'è più. Dovrai attendere con me che torni.- disse. Kuro la fissò sbalordita.
La casa era tutta tetra. C'era silenzio, le tende erano tirate e sembrava regnasse un'atmosfera cupa.
Ririnkai avanzò con attenzione, cercando di capire cosa succedesse. Notò in salone la badante, Kaori-san, seduta su un divano al buio, con il viso triste. Ririnkai le si avvicinò così in silenzio che questa sussultò.
-Kaori-san...cosa succede?- chiese, osservandola. Kaori fece un sorriso, mentre le lacrime le rigavano il viso.
-è morto..-
Vedeva la sua immagine riflessa sullo specchio, mentre si trovava seduta sul letto in camera sua. Le lacrime le rigavano il volto e si sentiva strana, confusa, distrutta. Perchè era arrivato un giorno del genere?
Ricordò il sorriso di Yukito, il giorno prima...solo un giorno prima gli aveva confessato il suo amore...poche ore prima.
E adesso...
Adesso non c'era più.
Era entrato in coma, due ore prima e il suo cuore si era fermato..
Se n'era andato per sempre, anche lui, come Yami.
Il sorriso dolce del suo medium la tormentava. Vedeva il suo volto, sentiva il suo abbraccio, ascoltava la sua voce. Pensò per un secondo a Sakura, ormai da sola. Aveva perso i genitori e ora anche Yukito.
Stava davvero accadendo? Perchè era accaduto? Perchè Yami? Perchè Yukito? Perchè uno dopo l'altro?
Era come se le sue certezze fossero crollate una dietro l'altra. Eppure il giorno prima preparavano una torta tutte felici...Dov'era Kuro? Dov'era Suigintou?
Si alzò, camminando. La sua immagine nello specchio si increspò, come se un sasso fosse stato lanciato nello stagno. Si avvicinò, fino a trovarcisi di fronte.
Camminò e ad ogni passo seguivano dei rumori di molle arruginite. Si sarebbe fermata.
Dallo specchio apparve una mano. Era così vicina che potè prenderla per il colletto e trascinarla nello specchio.
Sentì una dolce voce cullarla, una mano accarezzarle i capelli.
-E' giunta l'ora di dormire, mia adorata onee-chan.- disse la voce. Ririnkai mosse lentamente lo sguardo e scrutò l'occhio d'oro della sua sorellona. -sei stanca, vero? E' meglio che tu dorma.- disse, accarezzandole una ciocca di capelli. Ririnkai non aveva nemmeno la forza di parlare. Avrebbe voluto dire tante cose... -E' meglio che tu dorma, perchè adesso è diventato pericoloso.- continuò.
Ririnkai vide il volto di Yukito e poi quello di Yami. -non temere, non permetterò che tu prenda parte a questo gioco.- disse, sorridendo. -...come ho sempre fatto e sempre farò.-.
Vide il volto sorridente di Kuro. Dov'era ora? E cosa avrebbe pensato se non l'avesse trovata a casa di Yukito? -ti proteggerò io, mio piccolo azzurro bocciolo, per sempre.- disse, mentre chiudeva il baule. Ririnkai non ebbe più la forza di pensare, era così stanca. -veglierò io sul tuo sonno.- disse, chiudendolo.
Ririnkai chiuse gli occhi, addormentandosi.
-oyasumi nasai, onee-chan.-
A Laplace no Ma, che mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuto, spronandomi a continuare la storia.
Con la speranza che un giorno possa perdonarmi per essermi comportata male con lui.
Grazie di cuore.
La tua piccola Ririnkai.
Edited by Kirakishou - 28/9/2008, 15:32