Rozen Maiden Dangereaux, I commenti QUI

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Lushia
view post Posted on 27/9/2008, 21:15




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Phase 31 - Yami





La luce che avvolgeva Ririnka svanì, quando questa terminò la sua canzone, tornando con i piedi per terra. Kuro si trovava di fronte la bambola corvina, la quale piangeva e singhiozzava. Cos'era accaduto dentro di lei? Cosa era riuscita a smuovere, la melodia dell'ottava Rozen Maiden?
Yami alzò il capo osservando in lacrime la sorella e poi Ririnkai, la quale si era avvicinata di più a Kuroryu e alla bambola seduta a terra.
-Io amo mio padre.- disse Yami, osservando le sue avversarie con uno sguardo così triste da smuovere la sensibilità di Kuro.
-Lo so, sorellina.- disse quest'ultima, inginocchiandosi di fronte a lei. Yami distolse lo sguardo.
-Ciò che volevo era solo una famiglia felice...- rivelò, premendosi il volto con la mano destra. Ririnkai la oservò stupita. -Volevo che le cose non cambiassero, che fosse rimasto tutto così com'era.- disse, chinando lo sguardo.
-Perchè ci hai attaccato?- chiese Ririnkai, anche se sapeva quale sarebbe stata la risposta. Yami alzò il capo e le osservò.
-Ero triste perchè si era distrutto tutto.- disse, singhiozzando. Kuroryu si stupì.
-Distrutto cosa?- chiese. Yami pianse ancora.
-La nostra vita, le serate passate a raccontare storie, quando io, Tsuki, te e Ririnkai eravamo tutte felici.- disse. Una lacrima rigò il viso di Kuro che, appena accortasene, se la asciugò. -Quando la nostra vita era meravigliosa, se Ririn non faceva arrabbiare papà andava tutto bene e sorridevamo tutte!- disse, con tutta la forza che aveva nel cuore. Ririnkai iniziò a piangere.
-Yami..- sussurrò, premendosi le mani sulle labbra per non singhiozzare.
-Perchè? Perchè sei una Rozen Maiden?- le chiese, urlando. -Perchè sei una di loro? Non potevi essere la mia sorellona? La sorella che ci raccontava storie? La sorella che sorrideva sempre anche quando veniva trattata male?- chiese, alzandosi di scatto e afferrando le spalle di Ririnkai. Kuro non la fermò, si issò e osservò la scena tristemente in silenzio. - Quando sei andata via è iniziato tutto a crollare!- disse, osservando Ririnkai negli occhi. -La nostra felicità, la nostra spensieratezza!- continuò, abbracciandola. -Io volevo solo che fossimo tutti felici, come delle vere sorelle, come una vera famiglia...- disse, piangendo. Kuro allungò il braccio e la strinse da dietro.
-Anche io avrei voluto vivere in questo modo. Non era solo tuo, quel sogno.- disse, anche lei piangendo. Yami si voltò di scatto, interrompendo l'abbraccio.
-E allora perchè? Perchè non sei rimasta con noi?- le chiese tristemente e con molta rabbia.
-Perchè voglio bene anche a Ririnkai, e non sopporterei di perderla.- disse, osservando la bambola alata, che chinò il capo. Yami rabbrividì.
-Lo sapevo...è colpa tua.- disse, voltandosi anche lei verso la bambola azzurra. Kuro scosse il capo.
-No, no, Yami...- iniziò a dire, ma Yami parlò nuovamente.
-E' perchè non sei una di noi! Se fossi stata mia sorella, se solo lo fossi stata, saremmo potute essere felici!- gridò. Ririnkai la fissò spaventata. Anche lei sarebbe stata felice se non fosse stata una Rozen Maiden? -Ho sperato fino alla fine che fosse falso, ma quando ho visto la Roza io...- scoppiò nuovamente in lacrime. Ririnkai fece qualche passo all'indietro, piangendo anche lei.
-Yami... non è colpa sua..- disse Kuro, osservando Yami. Lei la guardò.
-Ho pregato...ho sperato, ma è andato tutto in fumo!!- urlò, la voce rimbombò nella stanza. -Io vi volevo bene, TUTTE.- disse, tornando a guardare Ririnkai. -...io ti volevo bene...perchè mi hai fatto questo?- chiese. Ririnkai non riusciva a non piangere, osservando i suoi occhi lucidi e ascoltando il suo triste cuore. Voleva solo una famiglia, voleva solo dell'affetto, voleva solo la felicità delle sorelle e del padre, tutte insieme. Qualcosa che adesso non c'era più a causa sua.
Da quando si era stato scoperto che era una Rozen Maiden, lei era andata via, Kuroryu aveva ripudiato il padre e l'aveva seguita. Tsukineko era scomparsa e Yami era rimasta da sola, come in una casa senza più il fuoco del camino in pieno inverno. Com'era una casa senza l'affetto e l'amore di una famiglia? Ririnkai aveva sempre vissuto in diverse famiglie, con i suoi medium. Da Diana a Yukito, anche quando non sapeva di essere una Rozen Maiden, con Enju e loro assieme. Poteva capire che Yami fosse triste ma non poteva comprendere cosa significasse essere soli. Lei si era sempre sentita sola ma non lo era mai stata. Lei aveva sempre avuto amore, non è mai stata sola, mai.
-..mi dispiace....hai ragione, è colpa mia...- "davvero ho combinato un guaio del genere? Davvero le ho portato via tutto? E' successo perchè io ho voluto scoprire chi fossi... anche se alla fine è successo perchè Enju mi ha presa con sè."
Kuro scosse il capo contrariata, non era colpa di Ririnkai. Yami fece apparire la sua falce e la puntò contro Ririnkai.
-Yami! Ferma!- le intimò Kuro, ma sapeva che ormai Yami voleva andare fino in fondo.
-Devo liberarmi di te per poter ritrovare l'amore che ho perduto. Mi dispiace!- disse, lanciandosi contro Ririnkai.
La bambola alata non si mosse, sapeva che Yami aveva ragione e voleva che andasse fino in fondo, chiuse gli occhi e attese. Tuttavia Kuro non permise che si compisse la tragedia, bloccando Yami con la frusta.
-Ti prego, Kuro, levati! Non sarò mai felice se non lo faccio!- le disse, piangendo ancora. Il suo cuore era scosso e confuso. La odiava o la amava?
Kuro resistette, parando il colpo con tutte le sue forze e riuscendo a far indietreggiare la sorella.
-Yami. Capisco quello che provi ma io...non permetterò che tu le faccia del male!- le disse, con rabbia e tristezza. Yami scosse il capo.
-Perchè la difendi?? E' lei che ha rovinato tutto! Potevamo essere felici!- disse, asciugandosi le lacrime che le scorrevano davanti agli occhi. Kuro chinò il capo.
-Ririn non ha colpe. Anche lei avrebbe voluto vivere felice con noi... ma purtroppo lei non è una di noi.- disse, tornando a fissare Yami.
-E allora togliamola di mezzo, no? Così torneremo ad essere felici!- disse, cercando di essere convincente.
-...tu credi davvero che se la uccidessi cambierebbe qualcosa?- chiese Kuro. Yami si bloccò, come se fosse scioccata. Ririnkai fissò la scena in silenzio. -no...non può cambiare più nulla. Ucciderla porterebbe altre sofferenze, sofferenze di chi le voleva bene.- terminò, Kuro. Yami fissò il pavimento.
-...non...cambierebbe...nulla?- chiese, lentamente. Kuro sospirò.
-No..la felicità va ricostruita con le proprie forze, senza scaricare la colpa su altri.- disse, ponendo via la frusta. -E poi...se la uccidessi..- disse, voltandosi verso Ririnkai, che la fissò negli occhi, stupita. -Io non ti perdonerò mai.- continuò, fissando gli occhi della bambola azzurra.
-Doushite...?(Perchè?)- chiese Yami, fissando in lacrime il pavimento.
-Perchè...io le voglio bene.- rispose Kuro, tornando a fissare Yami seriamente. -Voglio bene anche a te, a Tsukineko e...si, voglio bene anche a nostro padre. Però non voglio che ci sia altra tristezza e altro dolore, per questo sono andata via.- disse, fissando in alto, il soffitto. Yami restò in silenzio per qualche secondo.
-Ho sbagliato...- disse, osservando le due bambole di fronte a sé. -...ho sbagliato...volevo solo...volevo solo la mia famiglia...le mie sorelle...- disse.
Un rumore che echeggiò nella sala vuota fece girare le bamboline presenti. Era una bambola dalle sembianze feline, che era appena entrata nella sala.
Tsukineko aveva un'espressione diversa dal solito, sembrava anche lei triste.
-anche io volevo che restasse tutto così, nyah.- disse, sorprendendo Yami e le altre. -Però tutto è finito, nyah, e niente tornerà più come prima.- disse chinando il capo.
-E' tutto finito...non c'è più nulla ormai..- sussurrò Yami, accarezzando la sua falce, in lacrime.
Ririnkai...Kuroryu...Tsukineko...Yami...quattro bambole che erano sorelle e si volevano davvero bene...ma il destino le ha separate, in un modo o nell'altro.
C'è solo sofferenza e dolore sulla strada che potrebbe ricongiungerle? Non si potrà più tornare ai bei tempi, ai tempi in cui osservavano le stelle ridendo.
Ririnkai non ebbe nemmeno il tempo di aprire la bocca, Kuro si voltò di scatto, Tsuki rimase immobile piangendo.
"Ho solo voluto una famiglia felice...nulla di più."
"Mio padre...che tanto ho amato...le mie sorelle...con cui abbiamo vissuto degli splendidi momenti..."
"Ciò che si è perso non può essere ritrovato. Non voglio un futuro diverso, voglio vivere nel passato. Voglio vivere nel ritratto di noi sorelle abbracciate davanti alla calda fiamma del camino. Quello è l'unico ricordo che voglio resti dentro di me."
-perchè...l'amore è così triste?- sussurrò, la bambola corvina, pochi istanti prima che la sua falce colpisse lo stomaco, squarciandola.
Mentre scorrevano lenti quei minuti, sembrava che tutta la vita passasse davanti ai loro occhi.
"Papà...perchè mi hai creata? Perchè sono esistita? Perchè non sei stato più vicino a me?"
Yami cadde lentamente a terra.
"Perchè sono stata qui? Perchè ho potuto parlare? E' questa la vita? E quando finisce, dove si va?"
Nella stanza echeggiarono due grida, quelle di Kuro e Ririnkai.
Le osservò. Erano terrorizzate e correvano verso di lei. Una lacrima solcò nuovamente il suo viso. Forse era quello l'amore?
Sorrise, prima di chiudere gli occhi.
"Vi voglio bene."
 
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view post Posted on 27/9/2008, 21:17
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LusHika { 7-3-08 }

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Phase 32 - Oyasumi Nasai
(Buona Notte)





Ririnkai restò immobile davanti al corpo di Yami, come se sperasse che da un momento all'altro si sarebbe svegliata. Kuro era stesa sopra di lei, piangendo. Tsukineko singhiozzava sull'uscio.
Era inuitile continuare a chiamarla, pensò, quando sentì Kuro ripetere il suo nome per l'ennesima volta.
Era inutile, Yami non si sarebbe più svegliata. Era andata via, per sempre. Sorrideva, il suo viso era disteso. Non sapeva il motivo, eppure prima stava piangendo...forse al momento della morte avvea compreso qualcosa che l'aveva rasserenata.
Per le bambole non esisteva la morte, però quando l'anima andava via non poteva più tornare. Nonostante il corpo di Yami giaceva lì, davanti ai loro occhi, lei non c'era più.
Kuro si disperava, tirandosi i capelli. Non l'aveva mai vista così. Il suo sguardo era contratto in una smorfia di puro dolore e sofferenza.
Accarezzò i capelli corvini di Yami. Cosa dovevano fare, ora?
Attesero qualche altro minuto. Ormai era passata mezz'ora da quando erano lì in un silenzio rotto solo dalle grida e dai singhiozzi.
-...dobbiamo portarla a casa....- disse, Kuro, ormai più calma di 10 minuti prima. Ririnkai la osservò, senza vederla realmente. La sua mente vagava in una diversa dimensione. In quell'istante, tutte videro la scena in cui la bambola alata raccontava una storiella alle sorelle, davanti al camino acceso. Una scena che, probabilmente, era rimasta nel cuore di tutte, come un ricordo di una felicità ormai svanita.
Entrarono nella casa di Enju, vuota. Ormai lui era andato via, si chiese se sarebbe tornato a prendere il corpo di Yami e se avrebbe tentato di ripararla come fece con Barasuishou.
Avvolsero Yami in una coperta e la appoggiarono sul tavolo di lavoro di Enju. Fu Kuro a poggiarla, nessuna delle due ne ebbe la forza.
Scese, affiancando le altre e osservando il fagottino sul tavolo. Restarono in silenzio, come se stessero pregando.
Ririnkai fissò quel fagottino. Poteva essere solo una coperta lasciata lì in disordine, eppure non poteva pensare che dentro ci fosse Yami, quella che era la sua sorellina.
Quella bambola dalla chioma corvina, un pò egocentrica, un pò orgogliosa, un pò superba. Ma aveva un buon cuore e voleva bene a tutte. Voleva solo l'amore, voleva solo che fossero tutte felici.
Quel sorriso che ormai non vedeva più, era stato sostituito dalla rabbia. Ora quel sorriso aveva cancellato la sua rabbia e il suo odio ed era ritornato sul suo volto...e lì sarebbe rimasto per sempre.
Quando Tsuki chiuse la porta del laboratorio, Ririnkai non si accorse nemmeno che si trovavano nel corridoio. Sentì in lontananze delle campane...stavano suonando per Yami? Mancava solo la pioggia, tuttavia c'era il sole, sfortunatamente. Se anche il cielo avesse pianto, sarebbe stato un triste addio dalla natura ad una piccola bambola.
Si trovavano sedute in salotto, senza parlare. Ririnkai fissò il camino, spento. Fu lì vicino che, una volta, raccontava le storie che riusciva ad inventare, mentre le altre la ascoltavano curiose e ansiose.
Kuroryu fissò il balcone del salotto. Là fuori, alcune sere estive, si stendevano di nascosto ad ammirare le notti stellate.
Tsukineko fissò il tavolo. Una giornata di capodanno, si misero tutte a disegnare e a scribacchiare degli auguri per il nuovo anno.
Ogni angolo di quel luogo era intriso di ricordi.
-Io andrò via, nyah.- fu Tsukineko a rompere il silenzio. Kuro e Ririnkai si voltarono ma senza scomporsi. Non avevano la forza di stupirsi. -Andrò alla ricerca di qualcosa...non so nyah.- disse.
-Come vivrai?- chiese Kuro, senza nemmeno voler sapere la risposta.
-Mah...si vedrà, nyah.- disse.
Calò altro silenzio. Ririnkai fissò Kuroryu, sarebbe andata con Tsukineko? L'avrebbe lasciata?
Come se l'avesse sentita, Kuroryu si voltò verso Ririnkai e la osservò.
-io invece...resterò con Ririnkai.- disse, sospirando.
Tsuki saltò giù dal divano e, anche se contro voglia, le altre due fecero lo stesso.
-Come vivrai tu, invece? Dovrai essere caricata continuamente..nyah- disse rivolta a Kuro.
La bambola dai capelli castani si morse il labbro. Sapeva che avrebbe detestato dare fastidio a Ririnkai per questo.
-Ci penso io..- disse la bambola azzurra. Tsukineko e Kuroryu si voltarono verso di lei. Aveva appena richiamato Melodia e lo specchio delle acque, che aveva puntato verso Kuro.
-Cosa vuoi fare?- chiese Kuro, un pò curiosa. Una luce illuminò la bambola castana, proprio sotto il colletto. Si guardò, la spilla del drago era stata sotituita da una rosa d'argento.
-...spero ti piaccia..- disse Ririnkai, riponendo lo specchio -ti passerò la mia energia tramite quella spilla...- disse. Kuro sorrise, per la prima volta dopo la morte di Yami.
-E' stupenda...- disse, osservando prima la spilla e poi Ririnkai. Le aveva fatto un regalo e in quel modo era stato stabilito che sarebbe rimasta con lei. Kuro non poteva non essere felice.
Tsuki non volle rivelare in che modo si sarebbe caricata, tuttavia andò via entrando nello specchio e svanendo, dopo essersi scambiati gli addii.
Rimasero solo Kuro e Ririnkai, a fissarsi.
-...io penso che resterò ancora un altro pò qui...- disse Kuro, osservando sott'occhio la porta chiusa del laboratorio di Enju. Ririnkai capì che voleva restare ancora un pò con Yami per cui annuì.
-io torno a casa o si preoccuperanno...- disse, sorridendo alla sua amica. Kuro le sorrise di rimando, mentre la vide entrare nello specchio.
-Ti raggiungerò da Yukito.- disse, mentre Ririnkai svaniva in un N-Field.
Si sedette sullo sgabello, di fronte il tavolo col fagottino sopra. Scoppiò a piangere di nuovo. Perchè se n'era andata? Perchè si era ammazzata?
Rivide nel suo cuore il sorriso della sua sorellina. Era una crudeltà, non avrebbe più potuto rivederla. La sua vita sarebbe cambiata.
-Kuroryu.- disse una voce, dietro di lei. Kuro si voltò. C'era una bella donna con un abito bianco con pizzi, merletti e fiocchi, che indossava un capello del medesimo colore. Aveva lunghi capelli castani chiari.
-Chi sei?- chiese, scrutandola. Nascondeva bene gli occhi e metà del viso sotto l'ombra che faceva il cappello. Notò solo il suo sorriso.
-Sono venuta a prenderti.- disse. Kuro scosse il capo.
-Chi diavolo sei?- chiese, adirata.
-Non temere. Devo solo prendermi cura di te, mentre aspetti di ritornare da lei.- disse, con un dolce sorriso. Kuro non capiva, perchè doveva stare con lei? E da chi doveva tornare?
-Scusa ma c'è un'altra persona da cui devo tornare.- disse, voltandosi e avanzando verso il corridoio. La donna si mise davanti alla porta, impedendole il passaggio.
-E' inutile che vai da lei, mi spiace, ma adesso non c'è più. Dovrai attendere con me che torni.- disse. Kuro la fissò sbalordita.

La casa era tutta tetra. C'era silenzio, le tende erano tirate e sembrava regnasse un'atmosfera cupa.
Ririnkai avanzò con attenzione, cercando di capire cosa succedesse. Notò in salone la badante, Kaori-san, seduta su un divano al buio, con il viso triste. Ririnkai le si avvicinò così in silenzio che questa sussultò.
-Kaori-san...cosa succede?- chiese, osservandola. Kaori fece un sorriso, mentre le lacrime le rigavano il viso.
-è morto..-

Vedeva la sua immagine riflessa sullo specchio, mentre si trovava seduta sul letto in camera sua. Le lacrime le rigavano il volto e si sentiva strana, confusa, distrutta. Perchè era arrivato un giorno del genere?
Ricordò il sorriso di Yukito, il giorno prima...solo un giorno prima gli aveva confessato il suo amore...poche ore prima.
E adesso...
Adesso non c'era più.
Era entrato in coma, due ore prima e il suo cuore si era fermato..
Se n'era andato per sempre, anche lui, come Yami.
Il sorriso dolce del suo medium la tormentava. Vedeva il suo volto, sentiva il suo abbraccio, ascoltava la sua voce. Pensò per un secondo a Sakura, ormai da sola. Aveva perso i genitori e ora anche Yukito.
Stava davvero accadendo? Perchè era accaduto? Perchè Yami? Perchè Yukito? Perchè uno dopo l'altro?
Era come se le sue certezze fossero crollate una dietro l'altra. Eppure il giorno prima preparavano una torta tutte felici...Dov'era Kuro? Dov'era Suigintou?
Si alzò, camminando. La sua immagine nello specchio si increspò, come se un sasso fosse stato lanciato nello stagno. Si avvicinò, fino a trovarcisi di fronte.
Camminò e ad ogni passo seguivano dei rumori di molle arruginite. Si sarebbe fermata.
Dallo specchio apparve una mano. Era così vicina che potè prenderla per il colletto e trascinarla nello specchio.
Sentì una dolce voce cullarla, una mano accarezzarle i capelli.
-E' giunta l'ora di dormire, mia adorata onee-chan.- disse la voce. Ririnkai mosse lentamente lo sguardo e scrutò l'occhio d'oro della sua sorellona. -sei stanca, vero? E' meglio che tu dorma.- disse, accarezzandole una ciocca di capelli. Ririnkai non aveva nemmeno la forza di parlare. Avrebbe voluto dire tante cose... -E' meglio che tu dorma, perchè adesso è diventato pericoloso.- continuò.
Ririnkai vide il volto di Yukito e poi quello di Yami. -non temere, non permetterò che tu prenda parte a questo gioco.- disse, sorridendo. -...come ho sempre fatto e sempre farò.-.
Vide il volto sorridente di Kuro. Dov'era ora? E cosa avrebbe pensato se non l'avesse trovata a casa di Yukito? -ti proteggerò io, mio piccolo azzurro bocciolo, per sempre.- disse, mentre chiudeva il baule. Ririnkai non ebbe più la forza di pensare, era così stanca. -veglierò io sul tuo sonno.- disse, chiudendolo.
Ririnkai chiuse gli occhi, addormentandosi.
-oyasumi nasai, onee-chan.-




A Laplace no Ma, che mi è sempre stato vicino e mi ha sostenuto, spronandomi a continuare la storia.
Con la speranza che un giorno possa perdonarmi per essermi comportata male con lui.
Grazie di cuore.

La tua piccola Ririnkai.



Edited by Kirakishou - 28/9/2008, 15:32
 
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